Come preannunciato nei giorni scorsi i militanti del presidio No Dal Molin hanno iniziato la mobilitazione contro l’inizio dei lavori per la costruzione della base Usa. Questa mattina attorno alle ore 10 centinaia di donne e uomini di ogni età sono entrati all’interno dell’aeroporto civile di Vicenza dove le cooperative Cmc e Ccc hanno cominciato i primi lavori per l’allagarmento della Ederle 2. Gli operai dell’Altro Comune hanno iniziato "a mettere in sicurezza" la zona di proprietà dell’Enac (Ente Nazionale Aviazione Civile) aprendo un varco nella recinzione e delimitando con delle cancellate l’ingresso all’interno dell’area nella quale gli statunitensi vorrebbero realizzare la nuova installazione. "Perseverare nel voler realizzare il progetto significa calpestare la democrazia. Un progetto, tralatro, illegittimo e illegale, perché i proponenti si sono rifiutati di accettare la redazione di una rigorosa valutazione di impatto ambientale", dicono i manifestanti. Una valutazione che il Commissario Paolo Costa ha definito "un ostacolo da evitare". Appena entrati si è aperta la trattativa con l’Enac e il direttore di Aeroporti vicentini. Dopo i primi momenti di tensione quando le forze dell’ordine sopraggiunte sul luogo hanno tentato di togliere le recinzioni, arriva la notizia che l’Enac non richiederà lo sgombero dell’area ritenendo legittima la manifestazione. Le forze dell’ordine si allontanano fra i cori di gioia dei manifestanti. "E’ la vittoria del popolo No dal Molin che si è riappropriato del nostro territorio. Abbiamo affermato la nostra ragione", dicono dall’occupazione. Sui muri degli hangar compaiono le prime scritte e i primi allestimenti del nuovo presidio; nel parcheggio antistante alla zona occupata è stato montato il tendone che accoglierà i prossimi appuntamenti e le tante persone che stanno arrivando. Numerosi gli attestati di solidarietà ai No Dal Molin dagli altri comitati che si battono contro in difesa dell’ambiente e contro la guerra.

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